giovedì 7 marzo 2013

Platone...La ricerca sulla virtù
-I dialoghi socratici hanno come tema la virtù.
Essi sono in genre aporetici, cioè privi di una tesi conclusiva, ma presentano già i grandi temi della ricerca platonica.
-L' apologia di socrate descrive il processo e la difesa di Socrate e approfondisce il tema del rapporto della coscienza con la città e con le leggi.
-Nel protagora si affronta il peroblema se la virtù sia o meno scienza e quindi se sia o meno insegnabile. La conclusione, non può essere insegnata.
-Il gorgia critica la retorica come falsa conoscenza e approfondisce il tema della felicità, sostenendo che essa si identifica con la virtù.

-Nel Timeo Platone descrive la formazione del cosmo attraverso il mito del demiurgo.
Trattandosi del mondo visibile non è possibile una conoscenza vera ma solo verosimile, espressa in forma mitica.
-L'ordine dell'universo è ricostruito a partire da tre realtà eterne:
le ideee, la materia, il demiurgo.
-L'universo è inteso come un unico organismo che, per essere il migliore possibile,deve avere un anima che lo guidi in modo razionale. Il demiurgo forgia perciò l'anima del mondo usando la sostanza delle idee.

  
Socrate  
nasce ad Atene, intorno al 470 a.C. Visse quasi tutta la sua vita ad Atene, la lasciò solo tre volte per dedicarsi al suo dovere da soldato; era infatti, un uomo molto coraggioso e valoroso.
Non si interessò mai alla politica e per dedicarsi in pieno alla filosofia trascurò anche la sua famiglia.
Socrate non intende la filosofia come un insegnamento, ma come un dialogo che riguarda il mondo e l'uomo.
Poteva essere, infatti, definito un "filosofo di strada", perchè passava il suo tempo a camminare per le vie di Atene intrattenendo gli uomini con i suoi discorsi.

-Con Socrate nasce un nuovo modo di fare filosofia. L'interesse dominante diviene quello per le cose umane (sofisti), un interesse che ora acquisisce carattere morale. L'obiettivo primario è quello di cogliere la«natura» dell'uomo.
Lo studio di quest'ultimo serve ad illuminare i problemi riguardanti la sua esistenza.
La filosofia socratica mira a:
- meditare su questioni relative al nostro “essere” e al nostro “fare”;
- comprendere il vero compito del pensiero filosofico.
Socrate si rivolgeva alla gente con i «discordi brevi» che consistevano in
domande e risposte.
L'attenzione di chi vi partecipava era tenuta sveglia per via razionale e non in modo
retorico.
Solo in questo modo può essere colta la verità. Il discorso e la parola sono mezzi che hanno lo scopo di condurre a conclusioni vere. La parola dialogare deriva dal greco dialéghen, “parlare insieme”,
“attraverso”. Tutto è fatto con lo scopo di cercare una «verità» razionale che valga per più persone.


Il Mito della Caverna di Platone
l “mito della caverna”, che costituisce uno dei punti chiave del pensiero di Platone (428-348 A.C.), descrive degli uomini incatenati in una caverna sotterranea costretti a guardare solo davanti a sé. Sul fondo della caverna si riflettono immagini di statuette. Dietro si muovono, senza essere visti, i portatori delle statuette e più in là brilla un fuoco che rende possibile il proiettarsi delle immagini sul fondo. I prigionieri scambiano le ombre per la sola realtà esistente.
Se egli riuscisse in seguito a risalire all’apertura della caverna scoprirebbe, con ulteriore stupore, che la vera realtà non sono nemmeno le statuette, poiché queste ultime sono a loro volta imitazioni di cose reali, nutrite e rese possibili dall’astro solare. Dapprima, abbagliato da tanta luce, non riuscirà a distinguere bene gli oggetti e cercherà di guardarli riflessi nelle acque.
Solo in un secondo tempo li scruterà direttamente, ma, ancora incapace di volgere gli occhi verso il sole, guarderà le costellazioni e il firmamento durante la notte. Dopo un po’ sarà finalmente in grado di fissare il sole di giorno e di ammirare lo spettacolo scintillante delle cose reali.




 Le opere di Aristotele
-All'opera di Aristotele si deve la costruzione di lessico filosofico di base, nonchè di una logica che conserva tuttora la propria importanza. 
-Le opere di Aristotele si distinguono in essoteriche,destinate alla circolazione pubblica, ed esoteriche, cioè scritti di carattere scientifico costituiti in parte dalle dispense usate per lezioni.
-Delle opere essoteriche ci sono rimasti soltanto i titoli, alcune notizie e pochi frammenti.
-Quelle esoteriche vengono sistemate dall'erudito Andronico di Rodi.
Il corpus aristotelico comprende quattro gruppi di opere: le opere di logica raccolte da Andronico sotto il titolo generale di organon.

-La logica studia il pensiero attraverso l'analisi del linguaggio, per individuare il modo corretto di organizzare i ragionamenti.
-Aristotele considera prima i singoli termini, poi la loro unione nei giudizi, infine forma ragionamenti.
-Particolarmente importante è la sostanza, solo essa può fungere da soggetto in un giudizio e,sul piano dell'essere solo essa esiste.
 La sostanza è in primo luogo ogni individuo concreto (uomo, cavallo, albero, tavolo ecc.) a cui si riferiscono delle proprietà che lo caratterizzano. E' quindi un sinolo, unione di due elementi che Aristotele chiama materia (hyle) e forma (eidos, morphé). La forma è la "natura" propria di una cosa, è ciò che la rende quella che è e la distingue dalle altre; è dunque la sua "essenza", il suo significato fondamentale, il suo "essere dell'essere".